domenica 24 ottobre 2010

27 Una decorazione pittorica

Vediamo qui un soffitto decorato ad alberi, circa 25mq. di superficie, in una stanza da letto usata anche per il massaggio shatsu. Budget minuscolo, una settimana di lavoro. Impossibile oltrechè costoso montare impalcatura, niente trabattello, bisogna operare con una scala, e senza aiuti, chè costerebbero anch'essi. Data la semplicità del soggetto, non c'è stato bisogno di spolvero, ho realizzato un semplice schizzo in rapporto proporzionale approssimativo, andando poi a braccio per riportare lo schema dei rami e qualche indicazione per le masse di foglie. Ho sciolto i pigmenti nella solita soluzione lenta di Primal, ed ho dipinto sull'imbiancatura originale del soffitto, sfruttandone l'assorbenza come elemento di fissaggio per ridurre al minimo la quantità di legante, evitando anche spessori eccessivi di colore, col solito sistema di passare più volte dove richiesto colore più forte, senza rinforzare l'impasto. Usare strati leggeri di tinta favorisce inoltre la variazione dei colori in corso d'opera, sovrapponendo le velature per ottenere toni che, preparati a parte prima di essere stesi, rischiano di apparire pesanti e non "cantano" fra loro. Consideriamo, per esempio, in questo lavoro, l'area dove sono presenti foglie verdi e foglie gialle: con una prima stesura si son definite le masse dei rispettivi colori, accennando anche con la pennellata le sagome delle foglie, profilate in srguito con un neutro di terra verde e terra d'ombra, col quale si sono anche segnate ombre e venature. Poste poi delle alteluci bianche, si è velato ciascuna delle due aree col colore opportuno, reso "pittorico" dall'aggiunta di terra di Siena rossa e ocra in piccole dosi per il giallo, e terra d'ombra, terra di Siena e azzurro, sempre in dosi minime, per il verde; in qualche punto si sono anche sovrapposte le velature del giallo e del verde, per alleviare il contrasto. Si è dato alla pennellata un andamento che seguisse quello pensato delle foglie, si è rinforzato qualche scuro, stagliando qualche profilo. Si tratta comunque di un procedimento più lungo da raccontare che da realizzare, con occhio attento e mano leggera, qualità che si acquistano con l'attività quotidiana di studio su semplici disegni o acquerelli, o lavori comunque agevoli e trasportabili, di ogni genere e tecnica possibile e immaginabile, tenendo presente che si sta sempre operando una ricerca: la pratica costante di situazioni di studio diverse, serve a sviluppare quel Know-How che ci permette di affrontare serenamente e con successo le problematiche che via via si presentano nei lavori su committenza. Ciascuna committenza rivela a sorpresa esigenze imprevedibili, la Storia dell'Arte è ricca di aneddotti su contestazioni di principi e cardinali, quando non di papi e re, sul lavoro di Maestri poi rimasti nell'Universale Ricordo in misura ben maggiore delle alte cariche che commissionavano l'opera, uno per tutti Michelangelo e un pontefice di cui continuo a dimenticare nome e numero di serie. Più modestamente, noi ci adegueremo con elasticità a richieste, spesso neanche chiaramente espresse, mediando il nostro gusto e quel Know-How di cui sopra. S'è utilizzato anche l'espediente di definire maggiormente le foglie più vicine, risolvendo a macchie le masse di fogliame e, più distanti, piccole pennellate isolate danno l'effetto di controluce. Il cielo è stato ottenuto con ampie pennellate di azzurro pallido, ritorte per dare la vaga idea del movimento di lievi nuvolette, ulteriormente definite con velature di bianco, modellate con lievissime sfumature di giallo di Napoli, colore solare come la cità da cui prende nome. Esistono tuttavia esempi di fogliami condotti con precisione botanica e di gradevolissimo effetto, ad immodesto esempio la sala delle asse nel Castello Sforzesco di Milano, per il quale si dice abbia lavorato nientemeno che quel Leonardo, ma quello che io propongo qui è una pittura più svelta e, diciamolo, di più facile esecuzione, e meno costosa. Inoltre, avvicinandosi troppo ai Maestri rischia di cascar l'asino, meglio limitarsi ad imparare la lezione misurando le nostre capacità. Insisto comunque sull'importanza dell'esercizio del disegno, senza la padronanza del quale non saremmo in grado di accennare le foglie in punta di pennello, perchè un disegno bisogna averlo in mente, non esce da sè. Quindi, infine, è sempre a qualche insigne Maestro, nel caso Leonardo, di cui sono note le dichiarazioni sulla fondamentale importanza dello studio del disegno, che ci dobbiamo rivolgere, per essere aiutati a fare un buon lavoro.

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