venerdì 12 marzo 2010

20-Proseguendo col progetto

Ricaclhiamo i contorni del disegno su carta da lucido, tracciando una quadrettatura che servirà a riportare il disegno nelle proporzioni desiderate. Presumendo di voler operare sulla misura di una porta larga cm.90 ed alta circa cm.220, divideremo la base del nostro lavoro per 9, in modo da poter riportare il disegno su 9 moduli da cm.10 cad. Quadreremo solo la parte con le figure, ritenendo opportuno ripensare il paesaggio nella dimensione reale, ed anche le figure, una volta definiti gli ingombri, subiranno quelle modifiche che serviranno ad avere proporzioni corrette e dettagli più precisi, perchè raramente ciò che funziona in un formato da cavalletto, funziona ancora una volta ingrandito di oltre dieci volte. Eseguiremo quindi un disegno il più possibile accurato di quello che pensiamo debba essere il lavoro finito, soprattutto per quello che riguarda le figure, che dovranno essere rigorose e complete, mentre il paesaggio potrà essere accennato a grandi linee, per poterlo condurre poi in modo "impressionistico". Un paesaggio eccessivamente rifinito, magari con l'aerografo, nell'immobilità della superficie dipinta, rischia di apparire sepolcrale, mentre la natura viva è piena di movimento, anche nella calma più totale. Se disegnamo l'erba filo per filo, gli alberi foglia per foglia, facilmente avremo foglie di ferro e prati di spaghetti, gli eventuali fiori sembreranno di lamiera, mentre lavorando a macchie potremo far respirare la vegetazione. pensiamo alle ninfee di Monet, e chiniamo il capo, per adattare la grande Lezione al nostro umile lavoro. Potremo definire maggiormente qualcosa in primo piano, fondendo gli elementi man mano che la distanza aumenta, giocando coi toni per rendere la profondità. Il disegno, colorato a guazzo monocromatico, ci servirà da studio per posizionare le masse e definire le ombre, che, sapientemente eseguite, avranno una parte importante nella rappresentazione dello spazio e delle distanze. Infine, suggerisco di non riportare il paesaggio a spolvero o a ricalco, ma di copiarlo in scioltezza, sempre allo scopo di avere un risultato più fresco.

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