domenica 14 febbraio 2010

19-Per esempio....

Quello che vediamo qui è un lavoro del genere di quello che stiamo conducendo, con tempi lunghissimi a causa di altri impegni, ma questa lentezza ci consentirà di considerare una quantità di elementi che normalmente, se non sono oramai acquisiti nel repertorio, finiscono col venire trascurati. Misurando m. 1.50x2.30, è poco differente dal nostro, ma non è un dietroporta, bensì un riempitivo tra due finestre, quindi costantemente fuori dalla luce naturale. La tipologia del paesaggio, un angolo di isola dell'Egeo, fornisce un eccellente pretesto per avvalersi di tinte luminose, che risaltano per contrasto con le tinte cariche della vegetazione. Un'esplicita richiesta del committente, che faceva riferimento alle immagini di certe cartoline turistiche, ha evitato grandi riscontri d'ombra, che, personalmente, avrei voluto rappresentare, come un'ombra portata del pergolato o della grande siepe di bouganvillea, ma il lavoro su commissione ha delle modalità da doversi rispettare. Se poi, finito il lavoro e compiaciuto il cliente, possiamo considerare il risultato con soddisfazione, vorrà dire che abbiamo imparato qualcosa che potremo utilizzare nei lavori a venire. Il supporto è una tela di cotone preparata ad acrilico per pittura, su cui si son date due mani di grassello di calce reso fluido come tempera e legato con Primal, per avere una superfice simile al muro intonacato, e lo stesso composto, opportunamente diluito, si è usato come mestica per i pigmenti e le terre. Siccome il grassello di calce schiarisce sensibilmente le tinte, si dice del 50 per 100, per le tinte più cariche di vegetazione ed i gatti, si è velato con pigmento sciolto in acqua e legato con Primal, senza grassello. Il Primal è un prodotto eccellente, che vanta varie imitazioni più o meno buone, ma non va usato in eccesso, per evitare che si formi una fastidiosa patina lucida. é consigliabile colorare a strati leggeri, su una superficie porosa, procedendo a velature, che inoltre serve per ottenere sfumature leggere ed efficaci perchè meglio controllate, come ben si vede in quel tratto di mare, ottenuto sfumando con veli d' azzurro oltremare sopra un fondo di azzurro di cobalto, che è quello che regge meglio la calce. L'uso di terre e pigmenti permette di variare l'intensità dei colori, mantenendo quella trasparenza che favorisce la brillantezza. Beninteso, i colori confezionati del commercio non sono totalmente da escludersi, esistono ottimi prodotti che facilitano il lavoro, e, sulla base delle esperienze, ci troveremo ad utilizzare un mix dei due sistemi. Importante, usando i pigmenti, unirli all'acqua, preferibilmente distillata, in dose tale da ottenere un composto denso e fluido, usando qualche goccia di fiele di bue per quei pigmenti duri a sciogliersi, prima di aggiungere la soluzione legante (che sia grassello, o colla di caseina o altra colla naturale o sintetica) e diluire con altra acqua. Questo è il criterio per ottenere una buona tempera omogenea per lavorare su carta, tela grezza o preparata a gesso, legno, muro intonacato. Un'infinità di varianti si imparano con l'uso, rubandole ad altri mestieranti o inventandoli, io suggerisco di procurarsi un buon manuale(ottimo il Gino Piva,"Manuale Pratico di Tecnica Pittorica" edito da Hoepli) e di sperimentare con curiosità e pazienza, siamo in presenza di una materia con vastissime aree inesplorate, o semplicemente degne di venir approfondite, ed espedienti che sconfinano nell'alchimia. Su poche regole esenziali, si sviluppano metodologie fantastiche. Si conoscono leggende di ricette segrete tramandate agli eredi dal capostipite sul letto di morte, non di rado bufale belle e buone, ma che dichiarano l'importanza di scandagliare i "misteri" della Magia dei Colori. Consultando manuali e ricettari, troveremo indicate percentuali di cui sarà giusto tener conto, per potersene discostare nella pratica, dato che, oltre alle quantità, vari altri elementi determinano le caratteristiche di un composto: temperatura, qualità dei prodotti, tempi d'esposizione all'aria, calcare nell'acqua, assorbenza del supporto eccetera. Fare prove a parte, o su piccole aree del lavoro, aumenta il bagaglio d'esperienza che porta a fidarsi della propria sensibilità più che delle formule: arte e mestiere non sono scienze esatte.

Nessun commento:

Posta un commento